La Procura esclude imprudenza e negligenza. Ma si cerca una soluzione per evitare altri incidenti simili.
Le operazioni di ricerca dei dispersi proseguono senza sosta da parte della Protezione civile e delle forze dell’ordine che assicurano che le ricerche riprenderanno via terra appena le condizioni meteo lo permetteranno. Al momento la Marmolada è chiusa e presidiata per evitare che turisti irresponsabili possano salire sui ghiacciai a rischio. Il bilancio delle vittime è di 7 e 5 i dispersi.
Cresce la rabbia provocata dal dolore da parte dei familiari delle vittime che assicurano che non sarebbero mai partiti se ci fosse stato un segnale di pericolo. “Perché nessuno ha fatto un avviso sabato, che c’era l’acqua che scorreva sotto il ghiacciaio? Perché non hanno fermato le persone? Perché le hanno lasciate andare?” accusa la sorella di Erica Campagnaro, una delle vittime. “Era una bella giornata di sole, sì, per carità, ma se sotto scorre l’acqua… se c’è una responsabilità, andremo fino in fondo”, assicura.
Ghiacciai a rischio: soluzioni rapide per segnalarli
L’incidente ha fatto aprire alla Procura di Trento un’indagine per disastro colposo ma esclude che ci siano responsabilità. “In questo momento possiamo escludere assolutamente una prevedibilità e una negligenza o un’imprudenza” ha dichiarato il procuratore capo di Trento. “L’imprevedibilità in questo momento è quella che la fa da protagonista. Per avere una responsabilità bisogna poter prevedere un evento, cosa che è molto, molto difficile”.
Raimondi rivela che i carabinieri che lo hanno chiamato dopo la tragedia hanno “parlato di una situazione quasi apocalittica“. Ed è quello che stato dato che gli inquirenti hanno parlato poi di carneficina e ci sarà bisogno dei Ris per riconoscere il dna dei piccoli pezzi delle vittime ritrovati sulla montagna. Gli scienziati hanno lanciato l’allarme e ora a causa dello scioglimento dei ghiacciai molti chiedono i bollettini quotidiani come si fa per le condizioni del mare che consentano di issare una bandiera rossa nei giorni di rischio elevato, proprio come sulle spiagge.
Le montagne e nemmeno le Alpi sono più come prima a causa del cambiamento climatico quindi c’è bisogno di soluzioni rapide per evitare altri incidenti di questo tipo. Limitare i luoghi d’accesso sui ghiacciai a rischio potrebbe essere una soluzione.